giovedì 10 settembre 2015

Se per un anno una lettrice. La vita di Nina Sankovitch

***No spoiler***

Salve a tutti, eccoci con una nuova puntata di recensione libri. Ho trovato questo libro un po' per caso. Ne ho letto moltissime recensioni e sono rimasta affascinata e, allo stesso tempo, incuriosita dalle recensione tutte positive che ho trovato in rete. Per questo ho acquistato subito il libro e ho aspettato il periodo estivo, un periodo un po' più tranquillo e rilassante.

L'autrice: NINA SANKOVITCH è nata in Illinois da genitori immigrati dalla Polonia e dal Belgio. Laureata in giurisprudenza ad Harvard, ha lavorato come avvocato presso il Natural Resources Defense Council. Nel 2008 ha creato il blog ReadAllDay, in cui ha pubblicato le recensioni dei libri letti nel corso del suo progetto, oggi ha uno spazio fisso su “Huffington Post”. Attualmente vive nel Connecticut con il marito e quattro figli.
Sito dell'autrice: http://www.readallday.org/blog/


Struttura del libro: La storia nasce dall'idea dell'autrice, nel giorno del suo compleanno, di mettere in stand-by la propria vita e di leggere un libro al giorno. Scelta azzardata? Beh, direi di si, detto da una persona che riesce a leggere massimo tre libri al mese (cioè io :D). Per me sembra quasi inverosimile, forse perchè fallirei l'obiettivo già il secondo giorno. La storia è sicuramente affascinante, perchè, attraverso una lettura quotidiana, la lettrice ci fa entrare nella propria vita, nei propri ricordi e la lettura serve proprio per ricordare il proprio passato e per curare i piccoli dolori che hanno frammentato il cuore della povera autrice. Sua sorella Anne-Marie era da poco morta di cancro quando, nel 2008, decide di dare inizio a questo incredibile progetto. Prende un anno sabbatico da tutta la sua vita, lascia (o sospende, non mi è ben chiaro) il lavoro, decide di pensare il meno possibile alle pulizie di casa e alla cucina per dedicare gli istanti restanti della giornata alla sua famiglia.
Una "full immersion" nella lettura insomma, come metodo curativo per la proprio vita e per il proprio stato d'animo. La lettura spazia tra vari temi: religione, morte, vita, sesso, relazioni, amore e chi più ne ha più ne metta. Insomma si passa dal parlare della morte dell sorella o di una persona cara, al primo bacio e alla prima storia d'amore e, capitolo dopo capitolo, sembra voler far conoscere a noi sfaccettature diverse della sua vita e del suo carattere. L'obiettivo del suo anno di lettura è quello di "sanare" il suo animo dalla morte della sorella. E' una sorta di punto zero della sua vita, uno spartiacque tra la sua vita precedente, fatta di lutti, dispiaceri e vita frenetica, e la sua vita futura, sicuramente migliore. 

Recensione: Per la molteplicità dei temi e forse anche per i capitoli che si concludono sempre in
media res (sul più bello c'è sempre un fine capitolo affrettato che spezza il filo del discorso che l'autrice stava seguendo), non mi sento di "premiare" ed "esaltare" questo libro. Non ha né capo né coda e non ho mai capito dove volesse andare a parare in fondo. L'idea di leggere un libro al giorno è sicuramente bella e audace. Le rivoluziona la vita completamente e ha dovuto basare la sua vita per un anno proprio sulla lettura. Troppe tematiche accostate che stridono tra loro, troppi racconti vaghi. L'elemento positivo è sicuramente la presenza di tantissimi titoli da cui prendere spunto per le nostre letture future. Io stessa, durante la lettura, mi sono segnata dei titoli interessanti che cercherò di reperire con il tempo (sperando di non rimanerne delusa). Non capisco come mai molte lettrici millantano questo libro come chissà quale capolavoro contemporaneo. E' un buon libro, per molti versi anche interessante, ma da qui ad esaltarlo come capolavoro indiscusso del secolo no, questo no. Sul finale diventa molto più interessante, perché finalmente si capisce l'intento di Nina, cosa volesse fare, perché ha deciso di leggere un libro al giorno per un anno e ci fa conoscere i suoi pensieri allo scadere del suo anno di lettura. La parte finale è migliore rispetto al resto del libro, consiglio vivamente di arrivare fino alla fine (nel caso si voglia abbandonare il libro prima) perché merita.
Avevo paura di vivere una vita che non valeva la pena di vivere. Perché io meritavo di vivere mentre mia sorella era morta? Adesso ero responsabile di due vite, quella di mia sorella e la mia e, dannazione, avrei fatto di tutto per viverle entrambe al meglio. Dovevo vivere al massimo, ogni giorno.
Era così che volevo usare i libri: come una fuga per tornare a vivere. Volevo sprofondare tra i libri e riemergere di nuovo tutta intera.
Guardare indietro mi permette di vedere la totalità della mia vita presente, di quello che ci è voluto per arrivare dove sono e di quello che voglio ottenere nella  parte di  vita che ho ancora davanti
Il mio anno di lettura di un libro è stato il mio anno in sanatorio. E' stato il mio anno lontano dall'aria insalubre della rabbia e del dolore con cui avevo riempito la mia vita. Il mio anno di lettura è stato il mio iato, la mia sospensione del tempo tra il dolore schiacciante della morte di mia sorella e il futuro che adesso mi si apriva davanti.
Ho imparato, attraverso i libri, a trattenere la memoria di tutti i momenti belli e delle persone che hanno fatto parte della mia esistenza, perché ho avuto bisogno di quei ricordi per andare avanti nei momenti difficili. 
  Voto complessivo del libro


Nessun commento:

Posta un commento

La cena di Herman Koch

Ecco un libro di cui ho sentito parlare tantissimo quando uscì nell’ormai lontano 2010, pubblicato da Neri Pozza.  Ognuno lo aveva acquista...